Da decine di migliaia di anni l'uomo raccoglie il miele e con il passare dei secoli ha iniziato anche a praticare l'apicoltura.

La cera d'api e il miele sono utilizzati praticamente da sempre, ma la cosa interessante è osservare l'apicoltura nelle varie epoche, in particolare nel Medioevo. L'apicoltore medievale raccoglieva il miele di api selvatiche, semi-selvatiche o addomesticate nei boschi. Teneva le api, diversamente dall'apicoltore nel senso moderno, non in alveari o arnie, bensì in luoghi naturali come gli alberi poiché questi alloggi in natura favoriscono l'intelligenza dello sciame, la loro genetica e la selezione naturale. 

Gli apicoltori di apicoltura medievale godevano di molti privilegi, essi formarono corporazioni con determinati costumi legali e svolgevano dei ruoli ben precisi. Già nel 1296 è possibile trovare per gli apicoltori a Feucht (in Germania) una propria giurisdizione e un proprio capo apicoltore. Gli apicoltori vennero investiti della propria giurisdizione attraverso la lettera di libertà agli apicoltori scritta dall'imperatore Karl IV nell'anno 1350. Come segno estremo di questo privilegio, i suoi capi portavano un bastone bianco, gli apicoltori ottennero il permesso (nei boschi di allora assolutamente necessario) di portare un'arma (la balestra) e indossavano uno specifico costume verde con il tipico lungo berretto a punta. La cosa interessante fu che questo privilegio (il diritto degli apicoltori) non venne mai espressamente abolito quindi è valido ancora oggi.

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